I benefici ambientali dell’attività di decortica delle querce da sughero.
LE SUGHERETE CONTRO LA DESERTIFICAZIONE
Le foreste di querce da sughero sono considerate un potente baluardo contro la desertificazione del nord Africa. Il bacino del Mediterraneo, l’unica area al mondo che consente lo sviluppo di questo tipo di pianta, è coperto da circa 2,2 milioni di ettari di foreste da sughero, di cui circa 225.000 si trovano in Italia, per il 90%, nelle regioni della Sardegna e per la restante parte in Sicilia, Calabria, Lazio, Toscana e Campania. Il principale paese produttore di sughero è però il Portogallo, che produce da solo il 52% del totale, con oltre 150 mila tonnellate. Le aziende portoghesi operanti nel settore del sughero producono circa 40 milioni di tappi al giorno e contano circa 12 mila lavoratori.
Queste particolari foreste, composte da sugherete centenarie, sorgono anche nella fascia settentrionale del continente africano, nei paesi del Maghreb, spesso a ridosso delle aree desertiche rappresentando quindi l’ultima protezione verde rispetto all’avanzare del Sahara. La desertificazione è un processo solitamente irreversibile dalle cause molteplici e che può essere accelerato dal comportamento umano.
Nel caso dell’industria del sughero il ruolo dell’attività di estrazione funge invece da prezioso alleato della lotta alla desertificazione in quanto è proprio una gestione forestale responsabile a consentire una più efficace salvaguardia delle sugherete. È lo sfruttamento delle foreste al fine della produzione di tappi da sughero il modo migliore di proteggerle.
L’attività di decortica, se fatta in modo accurato e nel rispetto dei ritmi naturali di ricrescita, è un processo benefico per la pianta, che non la aggredisce, anzi, la rigenera ed implica inoltre importanti conseguenze sociali e ambientali per il territorio in cui la foresta cresce. Il lavoro del decorticatore, ad esempio, è l’attività agricola più ben pagata al mondo e coinvolge solitamente personale che risiede nelle località interne o limitrofe alla foresta. La paga si aggira intorno ai 90 euro al giorno, per tre mesi di lavoro: si inizia alle 6 del mattino per finire alle 14, quando le temperature iniziano a essere difficilmente sopportabili. Questa attività rappresenta per molte famiglie una fondamentale (o l’unica) fonte di sostentamento e quindi si configura come uno strumento di lotta anche alla desertificazione sociale di alcune aree rurali.
LE SUGHERETE HABITAT DI SPECIE NATURALI
Le sugherete sono habitat naturale di molte specie di animali e piante, alcune delle quali in via di estinzione come ad esempio la lince iberica i rarissimi ghiro e astore sardo (si è calcolato che per ogni mille metri quadrati si possono rinvenire 135 diverse specie botaniche).
Data inoltre la particolare conformazione a chiazze della chioma della quercia da sughero, essa permette che pascolo e sottobosco crescono rigogliosi perché non impedisce, al contrario della maggior parte degli alberi d’alto fusto, che passi la luce, tanta quanta ne serve alle altre specie della macchia mediterranea per crescere agevolmente.
Quindi una sughereta dà modo all’uomo di poterla utilizzare anche per il pascolo del bestiame, ghiotto tra l’altro delle ghiande della sughera, o per poterne ricavare della legna, sia dalla sua potatura che dal rigoglioso sottobosco. Sottobosco che fornisce anche bacche preziose quali mirto, corbezzolo e lentisco.
LE SUGHERETE CONTRO INCENDI E DISSESTO IDROGEOLOGICO
Grazie alla caratteristica ottima resistenza agli incendi (il sughero è noto per le sue eccellenti proprietà ignifughe), la quercia da sughero è la motrice della rinascita e ricrescita del bosco dopo il passaggio di un incendio, ed è anche uno dei maggiori concorrenti nella stabilità idrogeologica di un territorio, in quanto le sue chiome, che proteggono il terreno dal troppo caldo in estate e dalla brina in inverno, trattengono l’umidità, fungendo da efficace contrasto all’erosione dei terreni.
LE SUGHERETE CONTRO IL RISCALDAMENTO GLOBALE
Come tutte le foreste fondamentale è la funzione delle sugherete per l’azione filtrante che opera sull’aria che respiriamo, ripulendola. Gli alberi di quercia da sughero sono preziosi alleati nel processo di protezione del pianeta dal surriscaldamento globale, in quanto oltre a produrre e rilasciare ossigeno con la fotosintesi, intrappolano CO₂. Ogni anno le sugherete del Mediterraneo assorbono 14 milioni di tonnellate di CO₂.