Veduta di sughereta con lago in Portogallo

Sughero e sostenibilità: l’impatto positivo sul vino e sull’ambiente


Il sughero, materiale ricavato dalla corteccia della quercia da sughero (Quercus suber), unisce proprietà funzionali rilevanti per l’enologia a benefici ambientali misurabili. La raccolta del sughero avviene senza abbattere l’albero: la rimozione periodica della corteccia, ogni 9–12 anni, permette alla pianta di rigenerarsi e di continuare a catturare anidride carbonica durante il proprio ciclo vitale.

Questo processo contribuisce non solo alla produzione di una materia prima rinnovabile ma anche al mantenimento di ecosistemi forestali caratterizzati da elevata biodiversità, fondamentali per il contrasto alla desertificazione e per la conservazione di habitat di specie endemiche.

Una struttura molecolare unica e perfetta

Da un punto di vista chimico e fisico, il sughero possiede una struttura cellulare alveolare che conferisce leggerezza, elasticità ed eccellenti proprietà isolanti. Queste caratteristiche rendono il sughero particolarmente adatto come chiusura per vini destinati all’affinamento: la capacità di adattarsi al collo della bottiglia assicura una tenuta meccanica duratura, mentre la porosità controllata permette una micro-ossigenazione lenta e costante che influisce positivamente sui processi ossido-riduttivi del vino.

La micro-ossigenazione mediata dal sughero favorisce trasformazioni chimiche graduali — ad esempio l’addolcimento dei tannini e la formazione di composti aromatici complessi — che sono alla base dell’evoluzione sensoriale dei vini strutturati.

Sostenibilità e certificazioni

Sul piano della sostenibilità ambientale, le foreste di sughero svolgono un ruolo di sequestro del carbonio: studi forestali indicano che gli alberi di sughero immagazzinano significative quantità di carbonio sia nella biomassa che nel suolo, e che la gestione sostenibile delle sugherete può aumentare la capacità di stoccaggio rispetto a terreni non gestiti. L’industria del sughero favorisce economie locali a bassa intensità di carbonio, creando occupazione rurale e incentivando pratiche agroforestali che limitano l’uso di combustibili fossili e la conversione del territorio a usi meno sostenibili.

Quando la filiera è certificata — ad esempio con la certificazione FSC® C127295 (Forest Stewardship Council® C127295) — si aggiunge un livello di garanzia sulla gestione responsabile della risorsa: la certificazione FSC attesta che il materiale proviene da foreste gestite in modo ecologicamente appropriato, socialmente benefico ed economicamente sostenibile, migliorando la tracciabilità e la credibilità ambientale del prodotto finito. Portocork Italia è certificata FSC® C127295 dall’11 settembre 2025.

Analisi del ciclo di vita del prodotto

È importante considerare anche l’aspetto della durabilità e del ciclo di vita: i tappi in sughero sono riciclabili e, sebbene la presenza occasionale di TCA (2,4,6-tricloroanisolo) rappresenti un rischio qualitativo per il vino, le nostre tecnologie di selezione, purificazione e controllo riducono drasticamente se non completamente l’incidenza del difetto.

Valutazioni LCA (Life Cycle Assessment) comparative mostrano che, per molte metriche ambientali chiave — inclusi impatto climatico, consumo di risorse e riciclabilità — il sughero risulta competitivo e preferibile rispetto alle altre chiusure disponibili nel mercato.

Una scelta responsabile

Infine, la scelta del sughero ha implicazioni anche sulla percezione del valore e sulle scelte del consumatore: l’associazione tra sughero, territorio e pratiche tradizionali rafforza il legame tra prodotto e paesaggio, promuovendo una narrativa di responsabilità ambientale che può incentivare comportamenti d’acquisto più attenti.

Sul piano tecnico-scientifico, quindi, il sughero non è solo una soluzione funzionale per la conservazione e l’evoluzione del vino, ma rappresenta anche un modello di economia circolare e gestione del territorio che produce benefici misurabili per il clima, la biodiversità e le comunità locali.

La presenza della certificazione FSC nella filiera aggiunge un importante elemento di trasparenza e fiducia per produttori e consumatori. Perché un “buon” vino non è dato solo dall’eccellenza del contenuto ma anche dalla sostenibilità del contenitore.